mercoledì 2 novembre 2016

Step 06: I colori nella scienza



Andiamo a vedere alcune applicazioni del colore marrone nella scienza:


OTTICA

Il marrone è un colore composto, realizzato combinando il rosso, il giallo e il nero. In termini
di spettro visibile, il marrone si riferisce alla lunghezza d'onda elevata (e quindi di bassa frequenza) che corrisponde alle tonalità di giallo, arancione, o rosso. Come un colore di bassa intensità, il marrone è un colore terziario: è una miscela dei tre colori primari, pur avendo un contenuto di ciano basso. Il marrone esiste come percezione del colore solo in presenza di un contrasto di colore brillante. La composizione spettrale di un arancione e di un marrone può benissimo essere la stessa, ed entrambi questi colori possono avere uno spettro monocromatico, anche con più di una componente. In entrambi i casi, se non variamo né saturazione, né la tinta, ma diminuiamo la sola intensità delle componenti, l'arancione diventa marrone.


FISICA
In ambito fisico il rumore marrone, detto anche rumore rosso o rumore browniano, è il rumore prodotto dal moto browniano. Contrariamente a quanto si pensa, il termine marrone associato a rumore non deriva dal corrispondente termine inglese brown ma piuttosto dal nome del botanico inglese Robert Brown, scopritore dell'omonimo moto.

La rappresentazione grafica del segnale sonoro riproduce il modello browniano. La sua densità spettrale è inversamente proporzionale a f², il che significa che l'energia del rumore marrone è maggiore alle basse frequenze, anche più del rumore rosa, e diminuisce di 6 dB per ottava (20 dB per decade). All'udito si presenta ovattato a differenza del rumore bianco e di quello rosa: il suono basso somiglia a quello di una cascata o della pioggia battente. Uno spettro diametralmente opposto al rumore marrone è quello del rumore viola che aumenta di 6 dB per ottava.






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